La nostra unità si occupa di garantire l’uso delle tecnologie più moderne e efficienti lungo tutta la filiera della produzione dell’olio d’oliva. Ciò vuol dire promuovere ricerca, sviluppo e cooperazione tecnica nel settore oleicolo, incoraggiando la collaborazione di organizzazioni e/o enti pubblici e privati, nazionali e internazionali.
L’Unità conduce progetti volti a identificare, conservare e utilizzare al meglio le risorse genetiche dell’olivo.Appoggia la ricerca sulle interazioni tra oleicoltura e ambiente, con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e alla promozione di produzioni sostenibili, al fine di di garantire lo sviluppo integrato e sostenibile del settore. L’unità tecnica incoraggia il trasferimento delle tecnologie attraverso l’organizzazione di corsi di formazione specifici e di attività a livello regionale, nazionale e internazionale al fine di proteggere le indicazioni geografiche dei prodotti dell’olivo e incoraggiare lo scambio di informazioni e know-how in materia fitosanitaria.
Per raggiungere tali obiettivi, l’unità tecnica coordina progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’oleicoltura, delle tecniche di produzione e dell’ambiente; pianifica riunioni e seminari nel mondo intero; pubblica guide e manuali pratici; organizza corsi di formazione in diversi campi e livelli; offre assistenza tecnica agli stati membri.
L’unità organizza e amministra tutte le attività con la collaborazione del dipartimento di elaiotecnica e ambiente e del dipartimento di cooperazione tecnica e formazione.
UNITÀ OLIVICOLTURA, ELAIOTECNICA E AMBIENTE
Tale unità, come indica la sua denominazione, si occupa delle questioni relative all’olivicoltura, alla tecnologia olearia e all’ambiente. In altre parole, adotta le misure necessarie al trasferimento delle tecnologie per lo sviluppo del settore olivicolo, in particolare per il sostegno delle buone prassi agricole e la tutela delle risorse naturali, la protezione del patrimonio genetico, il miglioramento della qualità dei prodotti dell’olivo e la promozione dei suoinumerosi sottoprodotti. Il capo dell’unità olivicoltura, elaiotecnica e ambiente è Abdelkrim Adi.
DIPARTIMENTO DI COOPERAZIONE TECNICA E FORMAZIONE
A beneficio degli addetti alla produzione oleicola il dipartimento di formazione organizza una serie corsi di aggiornamento a vali livelli, relativi ai progressi del settore. Le attività comprendono programmi universitari internazionali, seminari e workshop nazionali, corsi di valutazione organolettica, viaggi studio sul campo e opportunità di formazione in sede. Il dipartimento inoltre, dietro richiesta, può inviare nei paesi membri degli specialisti offrire assistenza tecnica specifica. Il dipartimento ha inoltre la missione di estendere la rete di università e centri di formazione grazie a accordi stipulati con i dipartimenti di ricerca e all'assegnazione di borse di studio da parte del COI.
DIPARTIMENTO OLIVICOLTURA E AMBIENTE
Questo dipartimento ha il compito di promuovere l'uso della tecnologia lungo tutto il percorso produttivo dell'olio di oliva. Obiettivo: rese migliori, costi inferiori, rispetto dell'ambiente e ottimizzazione della qualità dell'olio d'oliva. Il dipartimento segue tutte le fasi della coltura: identificazione, miglioramento, diffusione, conservazione e uso del materiale genetico dell'olivo, protocolli per la certificazione delle piante, controllo fitosanitario, irrigazione, operazioni particolarmente rilevanti, raccolta e movimentazione raccolto, produzione, riutilizzo dei sottoprodotti, impronta di carbonio, ecc. Il dipartimento realizza interventi in diversi ambiti, come la gestione di progetti nei paesi membri, la pubblicazione di documenti tecnici e l'organizzazione di seminari internazionali.
LINEE DI ATTIVITÀ DELL’UNITÀ
COOPERAZIONE TECNICA E RICERCA E SVILUPPO
- Per sostenere lo sviluppo dell’olivicoltura, il COI svolge attività tecniche ad ampio raggio, dall’impianto dell’oliveto all’estrazione dell’olio, fino al consumo e alla commercializzazione. Nell’area della produzione, l’incremento della produttività dei raccolti e la riduzione dell’impatto ambientale costituiscono azioni prioritarie. I miglioramenti varietali, la lotta contro i parassiti, la meccanizzazione e la formazione sono alcuni degli obiettivi perseguiti.
Nelle attività del’industria olearia è necessaria la sostituzione dei metodi tradizionali con tecniche più moderne che possano garantire una migliore produzione, prodotti finali meno costosi, alta qualità e tutela dell’ambiente.
Nel settore del marketing, infine, le attività tecniche del COI sono legate agli interventi economici attuati dal COI per garantire la continuità del commercio internazionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola,individuando e prevenendo frodi e adulterazioni.
Il COI affronta tali sfide mettendo in opera un programma tecnico globale imperniato su un’ampia gamma di attività.
IDENTIFICAZIONE, CONSERVAZIONE E USO DELLE RISORSE GENETICHE DELL'OLIVO
- PROGETTO THOC – CULTIVAR SANE E AUTENTICHE
- Creazione di una lista di varietà autoctone rappresentative del commercio in ogni paese partecipante;
- Autenticazione delle varietà usando marcatori molecolari e descrittori morfologici (UPOV-IOC);
- Diagnosi e, se del caso, eliminazione degli organismi indicati nella norma internazionale corrispondente ;
- Distribuzione del materiale di propagazione sano e autentico alla rete delle banche e costituzione di un nucleo di piante madri come materiale di base per la definizione di un protocollo di certificazione.
- PROGETTO PER LA CONSERVAZIONE, CARATTERIZZAZIONE, RACCOLTA E USO DELLE RISORSE GENETICHE DELL’OLIVO (RESGEN)
Obiettivo: caratterizzazione/descrizione delle cultivar che costituiscono le risorse genetiche dell’olivo dei paesi membri partecipanti e inclusione di diversi genotipi nelle banche di germoplasma nazionali e internazionali (Cordova e Tassaout-Marrakech).
I paesi partecipanti sono raggrupati secondo tre fonti di finanziamento:
Commissione Europea
Paesi: Francia, Grecia, Italia, Portogallo e SpagnaFondo Comune per le materie prime
Paesi: Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia e Siria
Agenzia di esecuzione del Progetto (PEA): Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree – Sesto Fiorentino (Firenze, Italia)Consiglio oleicolo internazionale
Paesi: Croazia, Cipro, Iran, Israele, Giordania, Libano e Slovenia
Coordinatore: COI
Uno dei principali obiettivi del progetto RESGEN è la conservazione di tutte le cultivar caratterizzate dai paesi partecipanti entro le rispettive collezioni nazionali, oltre che all’interno delle due collezioni mondiali di Cordova (Spagna) e Marrakech (Marocco).
In base a quanto previsto dal Consiglio oleicolo internazionale, le varietà autoctone conservate presso le collezioni nazionali dei paesi che partecipano al progetto vengono inviate alle due collezioni mondiali, ove sono messe a dimora. Tutte le varietà inviate vengono certificate sotto il profilo fitosanitario e varietale dai paesi responsabili della caratterizzazione.
Attualmente, la Xylella fastidiosa (Xf) rappresenta una grave minaccia allo sviluppo del settore olivicolo. Il batterio sta distruggendo oliveti nel mondo intero: il suo impatto sul settore agricolo e le perdite economiche che ne derivano si fanno sentire in particolare nel commercio internazionale degli alberi d’olivo e nel settore vivaistico. Garantire l’autenticità varietale e l’assenza di insetti nocivi e parassiti responsabili delle malattie dell’olivo è diventata un necessità. Questa tema è diventato una priorità nel commercio internazionale dell’olio d’oliva e olive da tavola.
TIl COI e l’Università di Cordova hanno firmato un accordo di collaborazione sul progetto Cultivar sane e autentiche (THOC), con l’obiettivo di fornire alle rete di banche di germoplasma dell’olivo del COI materiale da propagazione esente da agenti patogeni responsabili della rogna dell’olivo (Pseudomonas savastanoi), della verticillosi (Verticillium dahliae), della sindrome di disseccamento rapido (Xylella fastidiosa), delle virosi ArMV, CMV, CLRV e SLRV e dei nematodi del genere Meloidogyne Spp. e Xiphinema. Questo materiale vegetale sarà ottenuto dalla banca mondiale del germoplasma dell’olivo di Cordova (BGMO CAP-UCO-IFAPA).
Il progetto si svolgerà in quattro fasi:
Le prime due fasi sono in corso. Il COI ha contattato le banche di germoplasma per determinare le principali varietà commerciali. Una seconda corrispondenza da parte del COI e dell’UCO sarà inviata per informare i responsabili della rete COI delle prossime tappe.
SVILUPPO SOSTENIBILE EINTEGRATO DELL'INDUSTRIA
- Sviluppo sostenibile e integrato dell’industria
La crescente sensibilità nei confronti delle questioni ambientali ha un profondo impatto sulle politiche messe in atto dalle organizzazioni. Il COI non fa eccezione, e ha inserito gli aspetti ambientali nelle sue azioni strategiche come risposta alle inquietudini sociali a favore della tutela e conservazione della natura. Una riflessione più approfondita ha fatto emergere un nuovo concetto di sviluppo sostenibile che sia in grado di “soddisfare i bisogni della generazione presente senza togliere a quelle future la possibilità di soddisfare i propri”
Lo sviluppo economico dell’agricoltura deve prendere in considerazione ogni aspetto legato alla compatibilità ambientale, optando per un modello agricolo che faccia un uso prudente delle risorse naturali, tutelando l’ecosistema globale e generando prosperità economica e uno sviluppo sociale equilibrato.
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L’OLIVO E IL SUO ECOSISTEMA SONO PARTE DELLA SOLUZIONE AL PROBLEMA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Una solida base scientifica
Un processo, attività o meccanismo capace di assorbire o eliminare dall’atmosfera i gas serra o i loro precursori, fissandoli, viene definito “pozzo di gas serra”. L’idea che questo fenomeno potesse svolgere un ruolo nella lotta al cambiamento climatico fu introdotta nella Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nel 1992.
Evidenze scientifiche confermano che l’oliveto offre un equilibrio positivo del CO2, in altre parole, ne assorbe di più di quanto ne emetta.
Come dimostrato dalla ricerca, l’agricoltura è l’unico settore capace sia di rilasciare emissioni dannose che di eliminarle dall’atmosfera. Certi ecosistemi agricoli, in particolare le coltivazioni legnose, sono in grado di sequestrare il CO2, immagazzinarlo in strutture vegetali permanenti e trasferirlo al suolo, aumentando il contenuto di materiale organico e stoccando in modo permanente il CO2.
Molti prestigiosi studi hanno dimostrato che l’agricoltura ha il potenziale di creare pozzi di assorbimento del carbonio.
Gli studi realizzati da Sofo, Mota, Villalobos, Rodríguez e Nieto evidenziano che coltivare alberi d’olivo ha un ruolo importante nel sequestro di CO2. Selezionare il sistema di produzione adeguato, la densità dell’oliveto e l’uso di prassi agricole sostenibili può migliorare in modo significativo il sequestro di carbonio nella biomassa e nel suolo.
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L’OLIVETO – UNA STRATEGIA SOSTENIBILE PER LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO
SINTESI ESECUTIVA
Base settoriale e scientifica
I consumatori di oggi sono sempre più motivati a comprare prodotti con il minimo impatto ambientale. Attualmente, l’impatto ambientale è il terzo criterio più importante di cui tiene conto il consumatore dopo la qualità e il prezzo. Ciò è dovuto all’evoluzione degli atteggimenti rispetto al cambiamento climatico, la più grande minaccia allo sviluppo sostenibileIl settore agricolo è responsabile del 14 irca delle emissioni di gas a effetto serra a livello mondiale (IPCC, 2014). Tale statistica tuttavia non tiene conto del ruolo importante che svolge l’agricoltura come ecosistema capace di sequestrare il carbonio dall’atmosfera e fissarlo nel suolo, soprattutto nel caso delle coltivazioni legnose.
Per quanto riguarda le colture oleicole, la ricerca scientifica ha dati sufficienti che mostrano la capacità dell’albero d’oliva di fissare la CO2 in modo sostenibile dall’atmosfera al suolo (Sofo, A., et al. 2005; Mota et al., 2010; Villalobos et al., 2013; Rodríguez, M., et al, 2011; Nieto, O.M., 2011), rilevando che l’albero d’oliva offre un’impronta carbonio positiva dato che sequestra più CO2 di quanto ne rilasci, agendo come un pozzo d’assorbimento di carbonio.
Nel 2012, motivato dalla necessità di dimostrare e far riconoscere il potenziale dell’olivo como pozzo di assorbimento del carbonio e il suo valido contributo alla lotta contro il cambiamento climatico, il Consiglio oleicolo internazionale ha costituito un gruppo di esperti incaricato di redigere un metodo per calcolare il bilancio del carbonio nell’olio d’oliva. Il gruppo si è costituito nel quadro dell’Iniziativa del Mercato unico per i prodotti verdi della Commissione europea, nell’ambito delle Regole di categoria relative all’impronta ambientale dei prodotti (PEFCR) per l’olio d’oliva, allo scopo di lavorare congiuntamente per raggiungere l’obiettivo e integrare il bilancio del carbonio nel calcolo delll’impronta carbonio dell’olio d’oliva.
Nel 2015, è stato creato uno strumento per calcolare il bilancio del carbonio in base alle norme internazionali e alle pubblicazioni scientifiche. Il COI ha anche partecipato alla COP22 a Marrakech per mostrare al mondo l’impatto positivo della produzione di olio d’oliva.
In linea con le ricerche intraprese è stato possibile dimostrare empiricamente il bilancio del carbonio delle colture olivicole, valutando i potenziali scenari dei principali paesi produttori che rappresentano quasi 950ella produzione mondiale.
TRASFERIMENTO DI TECNOLOGIA
- Le attività incentrate sul trasferimento tecnologico hanno lo scopo di trasmettere informazioni aggiornate agli operatori del settore.
Le iniziative, organizzate per rispondere ai bisogni dei membri del COI, comprendono corsi, seminari, stage e missioni di esperti.
L’obiettivo è di aumentare il numero di tecnici il cui profilo professionale corrisponda alla crescente domanda di specialisti nel settore dell’olivicoltura e elaiotecnica.
PROTEZIONE DELLE INDICAZIONI GEOGRAFICHE DEI PRODOTTI OLIVICOLI
- Il COI mira a promuovere la protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti oleicoli nel rispetto dei corrispondenti accordi internazionali di cui un membro può essere parte.
I paesi membri devono poter garantire la protezione delle indicazioni geografiche sul loro territorio ai sensi dell’articolo 22, paragrafo 1 dell’Accordo sugli aspetti dei diritti di proprietà intellettuale attinenti al commercio (Accordo TRIPS), relativo ai prodotti olivicoli, in conformità alle norme, alle procedure e impegni in vigore, in particolare l’articolo 1 dell’Accordo TRIPS.
I membri si scambiano, su richiesta, informazioni sulle indicazioni geografiche che sono oggetto di protezione sul loro territorio, in particolare al fine di rafforzare la loro protezione giuridica contro qualsiasi pratica che possa nuocere alla autenticità o compromettere la reputazione di tali indicazioni.
I membri hanno la facoltà di adottare iniziative volte a informare i consumatori sulle caratteristiche specifiche delle indicazioni geografiche protette nel loro territorio e ad aggiungere valore a tali indicazioni, in conformità alle disposizioni di legge applicabili.
COLLEZIONI MONDIALI E CERTIFICAZIONE DELLE PIANTE
- Considerando:
– che la salvaguardia delle risorse genetiche è auspicabile per mantenere la diversità genetica e biologica del settore oleicolo mondiale, la quale costituisce un’eredità insostituibile, e che occorre adottare tutte le misure necessarie per conservare, caratterizzare, raccogliere e utilizzare tali risorse;
– che le risorse genetiche dell’olivo sono importanti per lo sviluppo sostenibile dell’olivicoltura mondiale;
– che i progetti RESGEN-CT96/97, CFC/IOOC/03 e RESGEN IOC provvedono alla conservazione di tutte le varietà di olivo all’interno di collezioni nazionali e internazionaliil COI ha sviluppato insieme ai suoi membri tre collezioni mondiali di germoplasma per lo sviluppo, ricerca, salvaguardia e miglioramento delle risorse genetiche dell’olivo.
L’obiettivo di queste collezioni è di identificare, conservare e gestire le varietà d’olivo affinché questo materiale vegetale venga utilizzato in modo razionale e obiettivo e che i dati raccolti vadano a beneficio della comunità scientifica e dei responsabili dello sviluppo agricolo nei paesi membri del Consiglio oleicolo internazionale.
Inoltre, il COI ha sostenuto l’allestimento di collezioni nazionali in 22 paesi, al fine di tutelare le risorse autoctone.
Le collezioni nazionali e le banche nazionali di germoplasma diventeranno sicuramente una fonte di materiali per la creazione di un sistema di certificazione.
A questo fine e per agevolare le banche nell’autenticazione e sanificazione del materiale vegetale, il COI sta sviluppando il progetto THOC (CULTIVAR SANE E AUTENTICHE).
GRUPPI DI ESPERTI, COMITATO TECNICO, AMMINISTRAZIONE DI INFORMAZIONI E DATI DELL'UNITÀ PER L'OSSERVATORIO DELL'OLIVO
- Un gruppo d’esperti è un insieme di persone generalemente costituito dai Membri per uno scopo specifico relativo a competenze e conoscenze in un ambito specifico e guidato da un direttore o coordinatore.
I gruppi di esperti possono essere comitati tecnici, gruppi di lavoro, commissioni tecniche, gruppi ad hoc, gruppi di lavoro elettronici, gruppi pilota a seconda di criteri quali le qualifiche dei partecipanti, le istituzioni che rappresentano, la distribuzione geografica, ecc.
Alle riunioni possono partecipare anche osservatori di organizzazioni governative e non governative e di istituzioni con cui il Consiglio mantiene stretti vincoli o ha sviluppato rapporti di collaborazione internazionali.
I gruppi di esperti possono essere dedicati agli argomenti più vari: le fonti genetiche degli alberi d’olivo, la produzione sostenibile, la tutela ambientale, le indicazioni geografiche, ecc.
PROGETTI E PROGRAMMI REALIZZATI NEI PAESI MEMBRI
- Progetto per il “Miglioramento delle risorse genetiche dell’olivo mediante impianti vivaistici di dimostrazione ”
Agenzia di esecuzione del progetto: Institut de l’Olivier (IO), Tunisia Organismo di supervisione: Consiglio oleicolo internazionale Centri collaboratori: Istituto Tecnico per la vite e le colture arboree (ITAF) – Algeri, Algeria Istituto Nazionale di Ricerca Agronomica (INRA) – Marrakech, Marocco Ufficio Nazionale dell’Olio (ONH) – Tunisi, Tunisia Istituto di Ricerca per l’Orticoltura (HRI) – Giza, Egitto. L’ITAFV dell’Algeria ha allestito una nuova serra fredda pienamente operativa. È stata portata a termine la ristrutturazione di una serra situata a Tessala el Merdja che permette di disporre di un’area di 240m2 per la produzione di piante d’olivo. Una nuova serra fredda pilota è stata installata, con una superficie totale di 240m2. Oltre alla nuova collezione di piante madri dell’ITAF, sono state impiantate collezioni di altre cultivar in diverse zone del paese. L’ITAFV ha prodotto 38.776 piantine atte alla certificazione nella sua serra. E i tre partner pubblici e privati hanno prodotto 38.774 piantine atte alla certificazione. Il numero totale di piante prodotte per il progetto fino al 31.03.2018 è stato di 77.550 piante, tenendo conto che l’obiettivo da raggiungere era di 75.000 (25.000 all’anno a cominciare dal secondo anno dopo la realizzazione dell’infrastruttura). Sono in corso di preparazione altre 10.000 talee nella serra dell’ITAF. In quanto al numero delle cultivar, sono state propagate un totale di 36 cultivar locali, a fronte delle 20 che rappresentavano l’obiettivo originale del progetto. L’ITAFV ha distribuito gratuitamente una parte delle piante d’olivo agli agricoltori. In materia di attività di formazione e divulgazione, sono state organizzate 21 formazioni per i tecnici e impiegati dell’impianto vivaistico pilota e 204 attività di diffusione tra cui formazioni, giornate di dimostrazione sul campo, e altre manifestazioni divulgative. Hanno potuto usufruire di questi eventi un totale di 2364 persone tra tecnici, agricoltori e altri operatori del settore di tutto il paese (l’obiettivo stabilito nel progetto prevedeva 500 beneficiari). Nell’Istituto HRI l’Egitto hha installato le infrastrutture previste dal progetto a Giza (una nuova serra di 480m2, una serra fredda di 512m2 e una nuova collezione di piante madri operativa). L’HRI ha prodotto 85,418 piante d’olivo atte alla certificazione nei tempi stabiliti dal programma annuale che stabiliva un obiettivo di 25.000 piante all’anno a cominciare dal PY2 (totale di 75.000 piante secondo il target del progetto). Dall’avvio del progetto sono state prodotte 16 cultivar in totale. Un totale di 60.818 piante sono state vendute agli agricoltori. Le attività di formazione del personale vivaistico hanno coinvolto 64 persone tra cui agronomi, tecnici e impiegati dell’impianto, distribuiti in tre sessioni di formazione. Sono state organizzate 22 attività di diffusione, tra cui sessioni di formazione e attività promozionali e di dimostrazione. Sono state raggiunte 825 persone, tra agricoltori, tecnici, vivaisti, studenti e altri operatori del settore. Le attività di divulgazione hanno avuto un netto miglioramento nel terzo e nel quarto anno, in linea con le raccomandazioni della revisione intermedia. Secondo l’obiettivo stabilito, 50 agricoltori e 75 tecnici all’anno sarebbero stati i beneficiari del progetto per raggiungere un totale di 500 persone alla fine del progetto stesso. La struttura del vivaio pilota di 180m2 dell’INRA-Marocco è stata creata per accogliere 32.000 piante. La collezione di piante madri (composta da 350 piante) e la serra fredda sono installate e completamente operative. Queste strutture sono state costruite con il contributo nazionale dell’INRA. L’INRA ha prodotto 78.356 piante (17 cultivar) facendo uso dell’infrastruttura esistente e in collaborazione con vivai privati. Un totale di 76.200 piante sono già state distribuite gratuitamente a agricoltori e vivai. Le attività per il personale vivaistico sono state seguite da 3 persone. Tre visite sul campo, quattro campagne di sensibilizzazione e altre attività di diffusione hanno raggiunto 1367 beneficiari tra agricoltori, tecnici e altri operatori del settore. L’INRA-Marocco ha anche prodotto 8000 volantini per 4000 beneficiari. L’ONH-Tunisia ha costruito una serra totalmente operativa, una serra fredda e una nuova collezione di piante madri situata a Bejawa. L’ottimizzazione delle infrastrutture del progetto e dei mezzi di produzione è stata lanciata durante il primo anno ed è proseguita fino al quarto. La produzione totale di piante pronte per la certificazione è stata di 80.195. È stato conseguito l’obiettivo annuale di 25.000 piante all’anno a cominciare dal secondo anno (con 75.000 piante alla fine del progetto). 47,397 piante sono già state vendute agli agricoltori. Un’altra serie di 36.440 talee è in corso di preparazione. Dall’inizio del progetto sono state propagate 17 cultivar locali, a fronte di un obiettivo totale di 20 cultivar. Per il personale vivaistico, sono stati messi in atto tre programmi di stage per due ingegneri agronomi e due vivaisti. Dall’inizio del progetto, l’ONH ha svolto 19 sessioni di formazione e visite tecniche, con la partecipazione di un totale di 875 agricoltori, vivaisti, e tecnici rispettando ampiamente i tempi previsti (target: 500 beneficiari). Questo progetto è stato presentato in molte fiere nazionali e esposizioni. - PROGRAMMA PER LO SVILUPPO E LA DIFFUSIONE DI SISTEMI DI IRRIGAZIONE SOSTENIBILE PER L’OLEICOLTURA – IRRIGAOLIVO CFC/IOOC/06 VIDEO:
Informazioni supplementari Durata: 4 anni. Ubicazione: Marocco e Siria. Descrizione: i campi di dimostrazione saranno realizzati in due aree olivicole irrigue site in area mediterranea. I lotti adibiti al progetto pilota serviranno come strumento operativo per i ricercatori locali e i servizi di divulgazione agricola, dimostrando agli agricoltori i vantaggi dell’oliveto irriguo e dei nuovi metodi di distribuzione e gestione idrica strategica. Lo scopo è quello di insegnare le tecniche di irrigazione appropriate nelle aree in cui la produzione di olio d’oliva è essenziale per la sopravvivenza dei piccoli agricoltori. L’introduzione di un’irrigazione razionale in queste aree potrebbe segnare un cambiamento qualitativo aumentando la produttività e sostenibilità della produzione olivicola. La diffusione dei risultati dovrebbe avere un impatto positivo sulla produzione olivicola in tutta la regione mediterranea. - PROGETTO PER LA CONSERVAZIONE, CARATTERIZZAZIONE, COLLEZIONE E USO DELLE RISORSE GENETICHE DELL’OLIVO (RESGEN)
Obiettivo: Caratterizzazione/descrizione delle cultivar che compongono le risorse genetiche dell’olivo dei paesi membri partecipanti e inclusione dei diversi genotipi nelle banche di germoplasma dell’olivo (Cordoba e Tassaout-Marrakech). I paesi partecipanti sono suddivisi secondo tre fonti di finanziamento: Paesi della Commissione europea: Francia, Grecia, Italia, Portogallo e Spagna; Paesi del Fondo comune per le materie prime: Algeria, Egitto, Marocco, Tunisia. Agenzia esecutiva del progetto (PEA): Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree – Sesto Fiorentino (Firenze, Italia), paesi del Consiglio oleicolo internazionale: Croazia, Cipro, Iran, Israele, Giordania, Libano e Slovenia. Ente coordinatore: COI. L’obiettivo principale del progetto RESGEN era assicurare la conservazione delle cultivar caratterizzate dai partecipanti nelle rispettive collezioni nazionali nonché nelle due collezioni modiali a Cordova (Spagna) e a Marrakech (Marocco). Il Consiglio oleicolo internazionale si occupa di inviare piante di varietà autoctone delle collezioni nazionali dei paesi partecipanti alle due collezioni mondiali. Tutte le varietà inviate sono state certificate dal punto di vista varietale e fitosanitario dai paesi che hanno realizzato la caratterizzazione. - PROGETTO PILOTA PER IL RAFFRONTO TRA DATI DI FIORITURA E RESE OLEICOLE (CFC/IOOC/07FT)
Questo progetto mirava a sviluppare un modello per prevedere le rese dei raccolti in base a un monitoraggio del polline in varie aree in modo da offrire agli olivicoltori uno strumento di pianificazione. Obiettivi: Ottenere dati sulla fioritura dell’olivo in uno dei grandi paesi produttori del Mediterraneo. Interpretare i dati e studiare le relazioni tra fioritura, condizioni climatiche e raccolti successivi. Mettere a confronto i dati di fioritura, espressi in parametri quantitativi specifici (indici pollinici) con i dati sulle rese. Verificare la relazione tra emissione di polline e rendimento dei raccolti nelle aree studiate. Paese: Tunisia. Agenzia esecutiva del progetto in Tunisia (PEA): Institut de l’Olivier (IO), Sfax, (Tunisia). Organo supervisore: Consiglio oleicolo internazionale - PROGETTO SUL RICICLAGGIO DELLE ACQUE DI VEGETAZIONE (CFC/IOOC/O4)Obiettivi: L’obiettivo principale di questo progetto è quello di proporre una soluzione razionale al problema dei reflui oleari. Le azioni previste includevano delle dimostrazioni pratiche per mostrare i vantaggi del riutilizzo delle acque di vegetazione usandole come fertilizzante nelle aree agricole adibite a colture erbacee o arboree. Venivano mirati parallelamente altri obiettivi: – evitare l’inquinamento provocato dallo smaltimento delle acque di vegetazione nella rete fognaria urbana e nei corsi d’acqua -Utilizzare le acque di vegetazione e le sanse compostate come fertilizzanti nelle aree agricole per aumentare le rese dei raccolti – Ridurre l’uso di fertilizzanti chimici a vantaggio dell’economia agricola e dell’ambiente. Paesi partecipanti e centri collaboratori: Algeria: Institut Technique de l’Arboriculture Fruitière et de la Vigne – ITAF- Marocco: Direzione della produzione vegetale, Ministero per l’Agricoltura, lo sviluppo rurale, le risorse idriche e forestali – Siria: Ufficio olivicoltura presso il ministero dell’agricoltura, Idleb – Tunisia: Institut de l’Olivier, Sfax. Agenzia esecutiva del progetto (PEA): Ecole Nationale d’Agriculture (ENA), Meknès (Marocco). Organo di supervisione: Consiglio oleicolo internazionale (COI). Vedi: BUONE PRASSI RELATIVE ALL’USO DELLE ACQUE DI VEGETAZIONE E ALLO SPANDIMENTO DEL COMPOST SU TERRENI AGRICOLI: IL CASO DELL’OLEICOLTURA
- PROGETTO PER IMPIANTI PILOTA DIMOSTRATIVI E DI FORMAZIONE PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’OLIO D’OLIVA
Obiettivo: Installazione di tre impianti pilota dimostrativi e di formazione per l’elaborazione dell’olio d’oliva nei paesi del sud e dell’est del Mediterraneo allo scopo di diffondere le nuove tecniche di produzione olivicola per aumentare la qualità dei prodotti e diminuire i costi di produzione. Paesi: Algeria, Marocco e Tunisia. Agenzia di esecuzione del progetto (PEA): Estación de Olivicultura y Elaiotecnia, Mengíbar, Jaén, (Spagna). Fonti di finanziamento: CFC, COI e paesi partecipanti. Aggiudicatario per la fornitura e installazione degli impianti: COMAGRI-PIERALISI - PROGETTO PER LA PREVISIONE DEI RACCOLTI CON IL METODO POLLINICO L’obiettivo di questo progetto era di definire un modello statistico per fare previsioni sui raccolti in base al rapporto tra la quantità di polline rilasciata dagli alberi durante la fioritura e il volume della produzione di frutti. Le fasi principali del progetto: – Studio fenologico delle fasi riproduttive dell’olivo in due aree olivicole – Comparazione del comportamento fenologico in due aree climatiche diverse – Studio aerobiologico durante la fioritura – Studio comparativo dei dati raccolti alla stazione di monitoraggio aerobiologico delle due aree – Identificazione dei principali parametri meteorologici, agronomici e fitopatologici e valutazione della loro influenza sulla fioritura e l’allegagione dell’olivo Confronto tra i risultati del campionamento ottenuti nelle località del progetto pilota e i risultati ottenuti dalle serie di dati storici. Partecipanti: Università di Cordova (Spagna) e Università di Perugia (Italia) Finanziamento: Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) Per saperne di più [It]
- PROGETTO PER IL MIGLIORAMENTO GENETICO DELL’OLIVO
Obiettivo: Ottenere nuove varietà di olive mediante incrocio di varietà note e considerate autoctone per migliorarne le caratteristiche, in particolare la produttività, l’alternanza e l’adattamento alle limitazioni idriche e del terreno. Il progetto mirava a ottenere una migliore composizione dell’olio, aumentando la tolleranza della pianta alle limitazioni del suolo e dei fattori climatici; a questo fine sono state usate anche cultivar europee. Finanziamento: Fondo comune per i prodotti di base (CFC) / Consiglio oleicolo internazionale (COI). Agenzia d’esecuzione del progetto (PEA): Dipartimento di Ortoflorofrutticoltura, Università di Firenze, (Italia). Paesi e organismi collaboratori: Algeria (ITAF), Egitto (HRI), Marocco (INRA), Tunisia (IO), Turchia (ORI) (finanziato esclusivamente dal COI dal 1995, quando la Turchia uscì dal CFC, fino a dicembre 1998, quando si dissociò dal COI). Nel 1996 il progetto fu ampliato per includere Israele (con finanziamento COI). BILANCIO DEL CARBONIO E OLIVICOLTURA MONDIALE Il Consiglio oleicolo internazionale ha lanciato questo progetto per dimostrare e far riconoscere il potenziale dell’olivo nella lotta al cambiamento climatico. L’oliveto come pozzo di assorbimento del carbonio Il cambiamento climatico è una minaccia allo sviluppo sostenibile e costituisce una seria sfida globale che ha già un impatto sull’economia, la salute, la biodiversità, il benessere della popolazione a livello mondiale. Come affermato nel corso dei 22 vertici sul cambiamento climatico che si sono tenuti a livello mondiale e in particolare dall’Accordo di Parigi, 200 paesi si sono impegnati ufficialmente a intraprendere azioni per lottare contro questo fenomeno globale che è al centro di tanta preoccupazione da parte dell’opinione pubblica. Nel 2012, il Consiglio oleicolo internazionale ha istituito un gruppo di esperti al fine di proporre un metodo per calcolare il bilancio del carbonio dell’olio d’oliva. Il settore agricolo è considerato responsabile del 14 irca di tutte le emissioni di gas a effetto serra, secondo una recente relazione dell Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC, 2014). Tuttavia l’ecosistema oliveto ha indubbiamente un impatto positivo sull’ambiente che non andrebbe trascurato quando si riflette su una strategia globale per la lotta al cambiamento climatico.
LIBRO "LA RETE DI BANCHE DEL GERMOPLASMA DEL COI"
PUBBLICAZIONI
- Divulgazione di know-how: il COI divulga le conoscenze tecniche anche mediante una serie di pubblicazioni, ad esempio i manuali tecnici e il Catalogo mondiale delle varietà d’olivo.
Attualmente sono disponibili i seguenti manuali tecnici:
– Parassiti dell’olivo e gestione delle malattie
– Raccolta meccanizzata delle olive
– Miglioramento della qualità dell’olio d’oliva
– Elaborazione delle olive da tavola
– Potatura dell’oliveto
– Terminologia oleicolaMANUALI TECNICI INTERATTIVI
– Catalogo mondiale delle varietà d’olivo Ordina
– Tecniche di produzione nell’olivicoltura Scarica
– Produzione vivaistica e tecniche di produzione di piante d’olivo
– Codice di buone prassi per lo sviluppo sostenibile degli oliveti in aree caratterizzate da ecosistemi fragili