Si può lasciare la ribalta, ma non abbandonare mai la scena. In otto lunghi ed intensi anni di lavoro, il bilancio dei due mandati di Abdellatif Ghedira come direttore esecutivo del COI è più che positivo. Ha lavorato per aumentare la reputazione dell’istituzione governativa portando a 20 membri, e quindi a 46 stati, (l’UE ne conta da sola 27), a sottoscrivere l’accordo internazionale dell’olio di oliva e delle olive da tavola, depositato presso le nazioni unite a New York. In una cerimonia sobria e quasi di “famiglia”, Ghedira, Lotfi per gli amici, ha salutato il corpo dei funzionari internazionali del COI leggendo dieci righe di ringraziamenti a tutti per aver lavorato al meglio delle proprie possibilità e capacità anche durante i quasi tre anni di pandemia dov’è il COI non ha mai “perso una sfida”. Parole di ringraziamento legato ad aneddoti di questi otto anni di lavoro sono state pronunciate amichevolmente da Felix Madrid, capo unità degli affari finanziari ed amministrativi, a nome del personale del COI e poi passaggio morale di consegna nei confronti di Jaime Lillo che dal 1 gennaio 2024 gli subentrerà nel mandato di direttore esecutivo. Al termine della cerimonia, Ghedira ha regalato a tutto il personale della segreteria esecutiva un alberello in argento di olivo con pietre di colore scuro per richiamare il colore delle olive e base di marmo. Mentre la segreteria esecutiva gli ha donato un quadro raffigurante delle capitale della Spagna e della Tunisiea, accompagnato da parole di stima e amicizia da parte del direttore Jaime Lillo nei confronti del direttore Abdellatif Ghedira.
A chiudere la cerimonia di commiato anche la posa in opera di un alberello di olivo nel giardino della Pace di Príncipe de Vergara 154. L’onore della piantatumazione è spettato allo stesso Ghedira ed ai funzionari che hanno accompagnato questo gesto partecipando alla posa in opera della nuova pianta.
Una foto di gruppo per suggerire l’evento è stata poi realizzata al termine con tutti i partecipanti. Ora il futuro del COI è in mani esperte, mentre le radici dell’olivo piantato da Ghedira crescono arricchendo le varietà del giardino della Pace del COI.
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